Raffigurazione della Maternità:
casi studio etruschi
Conferenza della prof. Alexandra A. Carpino
Giovedì, 12 ottobre ore 18:00 CT
Istituto Italiano di Cultura a Chicago
Le raffigurazioni di madri sono ovunque nell’arte etrusca, a testimonianza dell’importanza della famiglia e della sua rappresentazione in contesti funerari, religiosi e domestici. Tramite una tipologia importante di manufatti ad uso domestico – specchi in bronzo incisi – le narrazioni con madri divine e mitiche entrano nel corpus nel V secolo a.C., e rimangono presenti fino all’inizio del III secolo. In particolare, le storie che più hanno attratto l’attenzione dei principali compratori di questi specchi, le donne, sono state quelle che evidenziano il legame tra una madre e suo figlio/i. Strettamente legati a questo ideale materno, soprattutto nel IV secolo a.C., sono il fenomeno della svestizione, con particolare enfasi sul seno e sul torso della madre, e una retorica visiva che appare, almeno agli occhi moderni, virare verso l’erotico. Ciò che gli incisori stavano commercializzando, tuttavia, non era niente di spiacevole, sconveniente o esplicitamente sessuale sulle relazioni madre-figlio in Etruria – piuttosto, le loro immagini hanno presentato ai potenziali clienti vari esemplari i cui corpi e comportamenti hanno materializzato le aspettative dell’élite verso le proprie donne. Altrettanto nuovo è il messaggio manifestato da un diverso paradigma materno che gli incisori includono per la prima volta nel corpus nel V secolo, quello che evidenzia le madri che sono punite dai loro figli per essersi comportate male. Nel complesso, sia edificante che cautelativo, l’enfasi pittorica sulle madri nell’iconografia etrusca degli specchi esplicitava i legami tra azioni e norme di genere nella sfera domestica.
L’evento è gratuito e aperto al pubblico. Non è richiesta la registrazione. La sala sarà accessibile a partire dalle ore 17:30 e fino ad esaurimento posti.
Alexandra A. Carpino (Ph.D., University of Iowa) è Professoressa di storia dell’arte e Decano Associato presso la Northern Arizona University la cui ricerca si concentra sull’iconografia degli specchi etruschi. Le sue pubblicazioni includono Discs of Splendor: The Relief Mirrors of the Etruscans (2003), A Companion to the Etruscans, co-edito con Sinclair Bell (2016), e Collecting and Collectors. From Antiquity to Modernity, co-edito con T. D’Angelo, M. Muratov e D. Saunders (2018), insieme ad articoli e capitoli di libri su argomenti diversi come i miti della genitorialità, il ruolo delle immagini di violenza in Etruria e la ritrattistica. Tra i suoi progetti attuali ci sono una monografia sugli specchi più grandi degli Etruschi e un articolo sui miti della maternità. La Dott. Carpino ha svolto la sua professione anche attraverso il suo passato lavoro di Caporedattrice di Studi Etruschi e Italici: Rivista della Fondazione Etruschi e come membro del Comitato Editoriale per le Memorie dell’Accademia Americana di Roma.